I fossili di Montefalcone

14/09/2017
I fossili di Montefalcone

Il Monte Falcone, sul cui versante meridionale sorge il paese di Montefalcone Appennino, si eleva fin quasi i 1000 metri dal livello del mare. Questo monte che si è formato nel corso del Pliocene inferiore, è, nella sua parte superiore, costituito da enormi banchi di sabbie grossolane e giallicce, convertite per gradi in arenaria più o meno resistente. Le sabbie, dapprima incoerenti per essere fondo del mare, si sono cementate mediante l'azione di acque cariche di carbonato di calcio, formando strati sovrapposti e fra loro orizzontali o pochissimo inclinati. In questi banchi di arenaria prevale la presenza di molluschi acefali come Pettini, Ostree, Cardii ed Anomie, ed in straordinaria abbondanza i Cirripedi sessili del genere Balanus. Scarsa è invece la presenza di Gasteropodi e assoluta la mancanza di coralli, ciò fa ritenere che la parte alta del Monte Falcone sia una formazione eminentemente litorale. Al disotto di questa formazione, ben distinto da essa, si trova un altro abbondante deposito fossilifero, formato da strati di dura roccia silicea, che si alternano a strati di sabbia grossolana. Vi si rinvengono Pecten flabelliformis del Brocchi, Gasteropodi e denti di squalo, nonché qualche echinoderma. Dalla presenza di tale fauna si può stabilire che la parte più bassa del monte fosse invece mare profondo. Al disotto di entrambe queste formazioni si rilevano lastre di arenaria, di vario spessore, alternante col gesso, nelle quali sono numerose le impronte di foglie fossili appartenenti a varie specie di piante: pioppi, carpini e querce. Non è infine raro trovare nella roccia arenaria delle cavità o delle vene tappezzate e riempite di limpidi cristalli di calcite. Altra interessante caratteristica di questi terreni è la facilità con la quale si possono trovare i fossili, facilità dovuta al fatto che la roccia esposta agli agenti atmosferici si sgretola liberando i reperti in essa intrappolati.